top of page

L'accordo di Parigi

Image by cyril mzn

L'Accordo di Parigi è un trattato che istituisce un quadro multilaterale senza precedenti per la lotta ai cambiamenti climatici. Esso è stato negoziato dai 197 Stati membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) ed è stato adottato a Le Bourget, vicino a Parigi, il 12 dicembre 2015, in occasione della 21ª sessione della conferenza delle parti (Cop21) dell’Unfccc e dell’11ª sessione della riunione delle parti del protocollo di Kyoto (Cmp11).

L’accordo di Parigi, dopo essere stato stipulato nel dicembre 2015, è entrato in vigore il 4 novembre 2016. Affinché l’accordo fosse ritenuto valido, infatti, era necessaria la ratifica di almeno 55 Paesi che rappresentassero il 55% delle emissioni di gas ed effetto serra.

L’Unione europea ha aderito agli accordi il 21 aprile 2016 (ratifica il 5 ottobre dello stesso anno), con la firma di Sharon Dijksma, allora Presidente del Coniglio europeo, e Maros Sefcovic, ex vicepresidente della Commissione europea.

Nel novembre 2018, 195 membri dell'UNFCCC hanno firmato l'accordo e 183 hanno deciso di farne parte. Dei quattro Stati membri che non hanno ancora ratificato l'accordo, l'unica grande fonte di emissioni è l'Iran. Gli Stati Uniti d'America si sono ritirati dall'accordo nel 2020, ma vi sono tornati nel 2021.

​

Qual è il suo obiettivo?

​

L’obiettivo di lungo periodo dell’Accordo di Parigi è quello di contenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto della soglia di 2 °C oltre i livelli pre-industriali, e di limitare tale incremento a 1.5 °C, poiché questo ridurrebbe sostanzialmente i rischi e gli effetti dei cambiamenti climatici.

​

​

bottom of page