L'automotive

Una delle contro-misure contro il riscaldamento globale e l'inquinamento in generale è senza dubbio quello del passaggio ai veicoli elettrici. L'Italia purtroppo rispetto a delle superpotenze mondiali o a alle altre nazioni europee, si dimostra indietro sotto molti punti di vista dell'automative. Infatti, come riportato da "l'Espresso" l'Italia è indietro rispetto al progetto annunciato a Bruxelles della messa al bando dei motori endotermici entro il 2035. Mentre Germania Francia e Spagna risultano avere già una strategia precisa per raggiungere questo obiettivo, per non parlare delle due superpotenze mondiali Cina e Stati Uniti, anni luce avanti, l'Italia fatica e i dati sono allarmanti. Questa innovazione, infatti, danneggia marchi storici dell'auto italiana come Alfa Romeo e Lamborghini, esperti nella produzione di potenti motori a combustione, a differenza di potenze come Cina e Stati Uniti, che dispongono di denaro e materie prime in abbondanza per lo sviluppo di auto elettriche. L'Italia è solo al ventesimo posto per la produzione di auto elettriche e, secondo l'associazione Anfia, rischia di veder scomparire 70.000 posti di lavoro e 450 aziende. Il settore è caratterizzato principalmente da piccole imprese familiari e solo sei aziende su dieci hanno un dipartimento di ricerca e sviluppo. Nonostante un fondo di 8,7 miliardi di euro istituito nel 2022 per sostenere il settore, gran parte di esso rimane inutilizzato: l'anno scorso sono stati utilizzati 290 dei 330 milioni di euro destinati alla transizione ai veicoli elettrici. I restanti 40 milioni sono rimasti inutilizzati per mancanza di un progetto innovativo sufficientemente ambizioso.